La bicicletta verde, il film della prima regista saudita - Video in anteprima
Video Online

La bicicletta verde, il film della prima regista saudita - Video in anteprima

La bicicletta verde è stato la piccola grande sorpresa dell'ultima Mostra del cinema di Venezia : il primo film diretto da una donna saudita , Haifaa Al Mansour. Apprezzato nella sezione Orizzonti, molti si aspettavano anche un suo successo, poi non arrivato. Ora la pellicola arriva nelle sale italiane, dal 6 dicembre. Panorama.it ve ne offre un estratto video in esclusiva.


Nell'Arabia Saudita che alle donne non consente neanche di guidare l'auto , la bicicletta è vista come un pericolo per la virtù di una ragazzina.

Ecco così che alla periferia di Riyadh, la capitale Saudita, una bici verde diventa il sogno probito di una bambina di 10 anni, Wadjda (Waad Mohammed). Nonostante viva in un mondo tradizionalista, Wadjda è intraprendente e decisa a superare i limiti imposti dalla sua cultura. Dopo una lite con l’amico Abdullah (Abdullrahman Al Gohani), un ragazzino del quartiere con cui non avrebbe il permesso di giocare, Wadjda mette infatti gli occhi su una bellissima bicicletta verde, in vendita nel negozio vicino casa. Wadjda vuole disperatamente la bicicletta per poter battere l’amico Abdullah in una gara. Tuttavia la mamma (Reem Abdullah) di Wadjda, per paura delle possibili ripercussioni del mondo esterno che le osserva e giudica, non permette che la figlia abbia una simile diavoleria. La ragazzina decide quindi di provare a guadagnare i soldi da sola, consapevole che sua madre è troppo distratta per accorgersi di ciò che accade, occupata com’è a convincere il marito a non prendere una seconda moglie...


Nel 2011, il re Abdullah ha annunciato che le donne avrebbero avuto, a partire dal 2015,  il diritto di votare e di candidarsi alle elezioni municipali, le uniche a suffragio popolare, nonché di essere nominate a far parte del consiglio della Shura, un organismo composto da consiglieri del re. Tuttavia, alle donne è tuttora proibito viaggiare, avere un lavoro retribuito, accedere all'istruzione superiore o sposarsi senza l'autorizzazione di un uomo che ha la potestà su di loro.

Amnesty International sostiene pertanto che \"portare nelle scuole la storia di Wadjda è raccontare la storia di migliaia di bambine, ragazze e donne saudite che vedono negati i loro diritti fondamentali. Con questo importante strumento si mettono ragazzi e ragazze nella condizione non solo di conoscere e comprendere aspetti poco noti di un paese ormai a noi molto vicino, ma anche di poter contribuire consapevolmente e fattivamente alla costruzione di una cultura universale dei diritti delle donne in Arabia Saudita e nel mondo. C’è molto infatti che docenti e ragazze e ragazzi possono fare attivandosi con Amnesty International: per maggiori informazioni www.amnesty.it/educazione \".


Nel giorno di uscita in sala de La bicicletta verde coloro che si recheranno in bicicletta nei cinema del Circuito Cinema aderenti all’iniziativa e presentando l’invito scaricabile dalla pagina Facebook del film avranno diritto a un biglietto a prezzo ridotto per lo spettacolo delle 20.30.

I più letti

avatar-icon

Panorama