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Paternò: processione fa inchino sotto casa del boss

Paternò, festa di SantaBarbara. La processione si ferma sotto casa del boss del paese, gli Assinnata, legato alla famiglia mafiosa dei Santapaola. Il cereo si ferma una prima volta per un inchino, poi una seconda. Durante gli inchini partono le note del "Padrino", la stessa canzone che fece discutere in occasione dei funerali a Roma del boss della famiglia Casamonica. L'episodio però è stato segnalato alle forze dell'ordine ed alla giustizia da qualche cittadino ed è partita la reazione dello Stato. Chi portava i cerei è stato fermato mentre il procuratore capo di Catania ha spiegato come questo doppio inchino sia stata "una chiara manifestazione della froza intimidatrice ormai tipica del potere mafioso". Questo il comunicato della Questura sull'accaduto: "Nel corso della festività religiosa che include il giro per le vie del paese dei cerei votivi cosiddette ”varette” che rappresentano le varie categorie di lavoratori e professionisti, i Carabinieri in servizio hanno constatato che i portatori di due “varette” in data 02.12.2015 dalle ore 12.55 alle ore 13.20 si sono fermati dinanzi l’abitazione della famiglia di un noto pluripregiudicato degli “Assinata”, esponente locale del clan di area “Santapaoliana”. Gli stessi portatori hanno eseguito a turno il classico “dondolamento” delle “varette” effettuando movimenti simulatori di un inchino riverenziale dinanzi al figlio del detenuto dal quale si congedavano con il rituale bacio finale. Alla luce di ciò il Questore, ritenendo che tale episodio indichi una chiara manifestazione della forza intimidatrice, tipica del potere mafioso, dando luogo ad una condotta pregiudizievole per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’ambito della festività in corso, ha emanato in via d’urgenza, il provvedimento di divieto della manifestazione nei confronti dei due Comitati organizzativi autori del gesto".

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