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Le emozioni e la fatica della Red Bull 400

Le emozioni e la fatica della Red Bull 400

Centinaia di calorie bruciate, battiti a livelli da film horror, attività cerebrale limitata all'arrivo. C'è questo e molto altro (emozioni, sorrisi, il gusto della sfida e la voglia di superare i propri limiti nella Red Bull 400, svoltasi sabato 1 luglio a Predazzo, la prima edizione italiana della gara breve più ripida al mondo. Su un percorso di 400 metri con un dislivello di 135 metri, oltre 400 runner provenienti da tutto il mondo si sono sfidati per conquistare nel minor tempo possibile la cima del trampolino di salto con gli sci dello Stadio G. Dal Ben di Predazzo, in Val di Fiemme. Ma in tutto, amatori compresi, sono stati 2000 eroici temerari a sfidare il 78% di dislivello Nella categoria uomini a salire sul primo gradino del podio lo sloveno Matjaz Miklosa con un tempo di 03:41.26, seguito dallo slovacco Tomáš Čelko (03:55.46), già vincitore nelle edizioni di Bischofshofen (Austria) e Harrachov (Repubblica Ceca) nel 2016. Terzo classificato l’atleta Red Bull Alessandro Pittin (03:58.33), campione della Nazionale Italiana di Combinata Nordica con 15 podi in Coppa del Mondo, bronzo olimpico a Vancouver 2010 e argento Mondiale a Falun 2015. Nella prova individuale donne è stata l’australiana Margaret Reeves (05:03.80) ad aggiudicarsi la vittoria, alle sue spalle la fondista italiana e medaglia olimpica Antonella Confortola (05.08.18) e la runner valdostana Roberta Jacquin (05:16.82). Vincitori nella staffetta a quattro Braito, Mariani, Delvai e Ticcò, con un tempo di 02:24.65. Il prossimo 15 luglio i primi classificati delle categorie individuale uomini e individuale donne saranno chiamati a Titisee-Neustadt (Germania) per partecipare al Red Bull 400 World Championship

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