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Dal paracadute alla muta. Le nostre 24 ore con le Forze Speciali dell’Esercito

Le nostre 24 ore da ‘operatori speciali’ sono iniziate con il briefing alla base seguito da incursione aerea al tramonto e si sono concluse il giorno seguente con un lancio nel lago di Bolsena. L'esercitazione a cui abbiamo preso parte riproduce un assetto a disposizione del Comando interforze per le operazioni delle Forze Speciali (CO.F.S. - comando interforze per eccellenza dove confluiscono le Forze Speciali) predisposto a ogni tipo di azione sensibile, da incursioni contro obiettivi strategici a operazioni anti terrorismo. Sempre pronti ad intervenire le Forze Speciali vantano una preparazione a 360° acquisita nei due anni di addestramento intensivo a cui ogni operatore è sottoposto. La soddisfazione di far parte di un élite unica è la motivazione che maggiormente spinge questi ‘ragazzi’ a dare sempre il massimo, anche nelle condizioni estreme in cui spesso si ritrovano a lavorare. Appena arrivati il comandante del COMFOSE (Comando delle Forze Speciali dell'Esercito), il Generale di brigata Ivan Caruso, ci ha spiegato ciò che avremmo vissuto durante le 24 ore successive: svariati scenari creati da un apposito centro di controllo per mettere alla prova e testare le capacità dei Reggimenti e degli organi di comando. Dopo il briefing al Centro di Controllo ci siamo imbarcati sull’elicottero da trasporto pesante Boeing CH-47 e raggiunti i 3100 metri è iniziata l’incursione aerea del 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi. Utilizzando la TCL (tecnica di caduta libera) ci siamo lanciati anche noi verso un obiettivo prestabilito. Successivamente abbiamo assistito all’azione diretta da parte dei Ranger del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti che si sono calati con la tecnica del fast-rope su corde lanciate dal grosso birotore e sono intervenuti all’interno di un edificio nemico. Il giorno successivo la nostra esperienza si è conclusa con una prova di operazione anfibia: tuffo con muta stagna dall’elicottero insieme a un battello gonfiabile e sbarco su territorio ostile. Un’esperienza unica nel suo genere che ci ha mostrato quali operazioni sono davvero in grado di compiere i migliori reggimenti dell’Esercito Italiano e permesso di provare l’emozione di lanciarsi da un elicottero, nel vuoto o in acqua, durante un’operazione speciale. Le storie raccontate dai ‘ragazzi’ durante la notte passata insieme ci hanno insegnato che nonostante tutto non serve essere superuomini. Sarà vero. Di sicuro questi sono "uomini super"

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